CADALANU PRESENTA “SOTTO LA SABBIA”

Che cosa c’è dietro il rapporto complicato dell’Italia con la Libia, che ha portato fino al grottesco caso Al Masri? Perché il nostro Paese ha partecipato all’intervento militare contro Gheddafi, appena due anni dopo aver firmato il Trattato di amicizia con Tripoli? Che interessi avevano la Francia, il Qatar e gli Stati Uniti nella rivolta libica? E oggi, quali giochi sono aperti per Turchia e Russia? Le risposte sono tutte qui, nascoste *Sotto la sabbia*

Sono quasi quindici anni che la Libia vive una guerra civile permanente e senza fine. Un ‘grande gioco’ a cui tutte le grandi potenze – dalla Russia alla Turchia, dagli USA ai Paesi del Golfo – partecipano per mettere le mani sull’immenso tesoro nascosto sotto la sabbia. E l’Italia in che modo ne è coinvolta? Quanto rischia nella sua ex ‘quarta sponda’?

Il 20 ottobre del 2011 Muammar al Gheddafi veniva catturato e ucciso. Dalla fine del regime instaurato dal Colonnello e dalla sua ‘Rivoluzione Verde’ per la Libia è cominciata un’agonia senza conclusione. Quante bugie sono state dette per giustificare l’intervento occidentale in Libia? Perché l’Italia ha partecipato all’attacco appena due anni dopo aver firmato il Trattato di amicizia con Tripoli? Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Italia, Qatar, Emirati Arabi Uniti e poi Egitto, Russia, Turchia, con la partecipazione straordinaria dello Stato Islamico: tutti i protagonisti della guerra e del dopoguerra hanno sempre proclamato di avere motivazioni solenni, a partire dall’interesse della popolazione locale. Ma esaminandoli uno per uno e guardando alle scelte operative e al risultato odierno, è evidente che al centro dell’attenzione c’erano sempre e soltanto i giacimenti. In tutto questo, il ruolo dell’Italia non è secondario. Grazie ai legami storici e alla posizione geografica, il nostro Paese controlla i principali luoghi di estrazione e le raffinerie in Tripolitania e in Cirenaica. Ma quali sono i prezzi che paghiamo per tutelare i nostri interessi? Giampaolo Cadalanu utilizza testimonianze esclusive, racconti di esperienza diretta, analisi di specialisti e confronto di dati per mostrare che a smuovere l’Occidente, molto più della tutela dei libici, sono stati e sono ancora oggi gli interessi concreti: le risorse del sottosuolo e gli equilibri di potere.

Ne parliamo con Lorenzo Paolini *martedì 15 aprile a Cagliari*, nella sede dell’Associazione della Stampa Sarda, via Barone Rossi 29, alle 18
Ne parliamo con Gabriella Grimaldi *mercoledì 16 aprile a Sassari*, alla libreria Dessì, largo Cavallotti 27 alle 18.30
Ne parliamo con Simonetta Selloni *giovedì 17 aprile a Nuoro*, alla biblioteca Sebastiano Satta, piazza Asproni 6/8 alle 18.30