LE DONNE NON SONO DEBOLI

“Sesso debole? Le donne diventano deboli solo nei loro diritti e nella rappresentazione che ne danno la società e i media. Piuttosto sono poco e male rappresentate”. Ne è sicura Susi Ronchi, presidente di Giulia Giornaliste Sardegna ed ex notista politica del Tg3 regionale. Il sodalizio da lei guidato, nato qualche mese fa, si presenta ora al mondo dell’Università. Giulia Giornaliste Sardegna, che aderisce all’associazione nazionale (acronimo di Giornaliste Indipendenti, Unite, Libere e Autonome), l’11 ottobre alle 17 si confronterà con docenti e studenti del corso di laurea di Scienze della comunicazione dell’Ateneo cagliaritano.

Giulia farà il suo esordio ufficiale in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico per proporre una riflessione sulle disparità non solo di genere e analizzare schemi, pregiudizi e stereotipi alla base di una società iniqua e ingiusta verso alcune categorie di persone. Al centro della conferenza il tema dei linguaggi dei media. Alcune ‘Giulie’ saliranno in cattedra con un gruppo di docenti per aprire con gli studenti del corso una riflessione su questo attualissimo tema.

“Riprende con un tema forte, storicamente sentito da Giulia, la nostra programmazione annuale – sottolinea Susi Ronchi – il nostro impegno è volto ad assicurare un’informazione che dia voce a tutti, alle donne attraverso una rappresentazione corretta, e a quelle fasce sociali messe ai margini. La nostra attenzione è poi sempre rivolta al tema della violenza sulle donne, stupri, femminicidi, vera emergenza sociale, e al modo in cui vengono raccontati dai media”. Riconosciuta ente formatore, Giulia Sardegna, che riunisce una trentina di giornaliste, per la sfida che l’attende può contare sull’Università di Cagliari come partner, con il corso di Laurea di Scienze della comunicazione e di Filosofia del linguaggio.

“I linguaggi dei media hanno un ruolo imprescindibile nella formazione della pubblica opinione – riprende Susi Ronchi – una delle missioni di Giulia, infatti, è sensibilizzare all’adozione di un linguaggio scritto, parlato e visivo, corretto e rispettoso delle diversità. Un esempio stringente, e ahimè di grande attualità, è il linguaggio della violenza”. Il progetto Giulia/Università è basato su un presupposto: l’informazione come valore sociale, capace di veicolare messaggi che orientano le opinioni dei cittadini. “Informazione e cultura devono marciare unite – conclude la presidente di Giulia Sardegna – questo obiettivo ci vede in sintonia anche con i linguisti dell’Università che hanno riservato a Giulia uno spazio nell’ambito del primo Festival di Linguistica italiana organizzato a Siena”. (ANSA)